Non desidero altro di tutto quello che già ho. Quanto è bello chiudere i ponti con il passato, avventurarsi in percorsi mai esplorati, godersi lo stupore di aver scovato un profondo senso di intersecabilità altrove. Quanto è bello, in una vita che a volte ti appare come un grande terreno abbandonato senza indicazioni stradali, al centro di tutte le linee di fuga e di tutti gli orizzonti perduti, trovare dei punti di riferimento, riuscire a tracciare una specie di mappa catastale e non avere piú l'impressione di muoversi a cazzo. Quanto è bello mettere a tacere quella smania di arraffare vittorie, rinunciare a quella che credevo fosse la mia essenza più radicata: il vincere sempre. Sono diventata una che perde senza meraviglia o delusione, leggera abbastanza da farmi trasportare dal vento verso braccia premurose. Mi sono lasciata così andare da perdere il peso dei miei piedi, mi sono fatta piuma incapace di prevedere la propria direzione e di dirimerla. Ho così scoperto posti meravigliosi, caotici ed immensi e finalmente posso dire che non desidero altro di tutto quello che già ho.