Alzi la mano chi vorrebbe avere per padre Elon Musk. Sì, ho capito, ma il punto non è ereditare la Tesla, intesa come azienda che la produce. Alzi la mano chi vorrebbe condividere il padre con 10 fratelli, prodotti con tre madri diverse e differenti espedienti, senza che la catena di montaggio sia peraltro destinata a interrompersi perché papà pensa che il problema principale del mondo in cui viviamo sia la scarsità di nascite. Dimenticavo una cosa: se tuo padre è Elon Musk, spesso ti porta a cena Donald Trump. Contento tu.
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Esiste una categoria di maschi che considera la riproduzione un dovere e la misura con il metro della quantità. Un po’ come quando si valutava una persona per quanto mangiava. In questa visione donne, mogli, sono intercambiabili, i figli hanno nomi strani per poterli ricordare. Musk ne ha uno chiamato X, come ha ribattezzato poi Twitter. Da grande sarà Mister X, nessuno. Non si azzardi. I figli dei patriarchi devono diventare qualcuno. Ne fanno tanti perché almeno uno di loro diventi importante e famoso. Il padre di Elon ne ebbe 7. Lui 11, prova a moltiplicare per 15 ciascuno. Non vogliono ripopolare la Terra, vogliono conquistarla. Producono cloni, non bambini.
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È una mia idea personale che la democrazia stia vivendo i suoi ultimi giorni (anche se spero di poter dire, almeno, decenni). Questo si deve a due fattori, il primo: la stanchezza generale per la complessità, che produce soluzioni semplicistiche e spicciative del tipo diamo tutto in mano a uno e rilassiamoci. Il secondo: la demografia pende dalla parte di Paesi governati da autocrazie. Cresce il numero di persone abituate all’assolutismo, si spopola la Scandinavia.
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I figli e nipoti di Musk saranno stati educati a una caserma familiare, con il ritratto del padre fondatore appeso in ogni stanza, donne adoranti e visite infrequenti. Papà, perché mi hai messo al mondo? Per fare numero. Per fermare l’avanzata islamica. Per diffondere i miei geni su questo suolo texano arso dal sole. Musk ha perso un figlio nato dalla prima moglie, ma il suo problema principale non è sembrato piangerlo, quanto sostituirlo.
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La rubrica di Gabriele Romagnoli @gabriel10960 su U.
Alzi la mano chi vorrebbe avere per padre Elon Musk. Sì, ho capito, ma il punto non è ereditare la Tesla, intesa come azienda che la produce. Alzi la mano chi vorrebbe condividere il padre con 10 fratelli, prodotti con tre madri diverse e differenti espedienti, senza che la catena di montaggio sia peraltro destinata a interrompersi perché papà pensa che il problema principale del mondo in cui viviamo sia la scarsità di nascite. Dimenticavo una cosa: se tuo padre è Elon Musk, spesso ti porta a cena Donald Trump. Contento tu. ‌ Esiste una categoria di maschi che considera la riproduzione un dovere e la misura con il metro della quantità. Un po’ come quando si valutava una persona per quanto mangiava. In questa visione donne, mogli, sono intercambiabili, i figli hanno nomi strani per poterli ricordare. Musk ne ha uno chiamato X, come ha ribattezzato poi Twitter. Da grande sarà Mister X, nessuno. Non si azzardi. I figli dei patriarchi devono diventare qualcuno. Ne fanno tanti perché almeno uno di loro diventi importante e famoso. Il padre di Elon ne ebbe 7. Lui 11, prova a moltiplicare per 15 ciascuno. Non vogliono ripopolare la Terra, vogliono conquistarla. Producono cloni, non bambini. ‌ È una mia idea personale che la democrazia stia vivendo i suoi ultimi giorni (anche se spero di poter dire, almeno, decenni). Questo si deve a due fattori, il primo: la stanchezza generale per la complessità, che produce soluzioni semplicistiche e spicciative del tipo diamo tutto in mano a uno e rilassiamoci. Il secondo: la demografia pende dalla parte di Paesi governati da autocrazie. Cresce il numero di persone abituate all’assolutismo, si spopola la Scandinavia. ‌ I figli e nipoti di Musk saranno stati educati a una caserma familiare, con il ritratto del padre fondatore appeso in ogni stanza, donne adoranti e visite infrequenti. Papà, perché mi hai messo al mondo? Per fare numero. Per fermare l’avanzata islamica. Per diffondere i miei geni su questo suolo texano arso dal sole. Musk ha perso un figlio nato dalla prima moglie, ma il suo problema principale non è sembrato piangerlo, quanto sostituirlo. ‌ La rubrica di Gabriele Romagnoli @gabriel10960 su U.
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