#vanitysiparladi Andrà a Sanremo, ma al concerto di Capodanno al Circo Massimo no. Dopo essersi esibito in lungo e in largo nelle principali città italiane, a Tony Effe è stato chiesto, inizialmente da alcuni esponenti del Pd, di Azione, delle associazioni e anche di Fdl poi anche dal Campidoglio, di non salire sul palco dell'evento di fine anno. Il motivo? I tesi delle sue canzoni, che «sono irrispettosi nei confronti delle donne, senza contare che, per una città come la Capitale impegnata in campagne contro la violenza di genere, la sua presenza sul palco sarebbe una forte contraddizione e al tempo stesso sarebbe diseducativa per un popolo di spettatori giovanissimi come quello del Capodanno». Prima Tony Effe aveva pubblicato una Storia su Instagram a riguardo: «Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario», poi ha scritto un post per ringraziare tutti i colleghi, in primis Mahmood e Mara Sattei che hanno declinato l'invito a esibirsi a Roma, che si sono schierati dalla sua parte e hanno accusato il comune di Roma di applicare la censura: «Sono sempre me stesso, non so fare l’attore, faccio musica e la musica non può essere censurata. Scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo. Grazie a tutte le persone e i miei colleghi che hanno preso posizione». Ma il dibattito è più che mai acceso. C'è chi invoca la libertà di espressione degli artisti sempre e comunque, chi sostitene che un'istituzione pubblica non possa sostenere la cultura patriarcale che è facilitata da chi «chiude un occhio» sui testi dei cantanti. E voi, che cosa ne pensate?
#vanitysiparladi Andrà a Sanremo, ma al concerto di Capodanno al Circo Massimo no. Dopo essersi esibito in lungo e in largo nelle principali città italiane, a Tony Effe è stato chiesto, inizialmente da alcuni esponenti del Pd, di Azione, delle associazioni e anche di Fdl poi anche dal Campidoglio, di non salire sul palco dell'evento di fine anno. Il motivo? I tesi delle sue canzoni, che «sono irrispettosi nei confronti delle donne, senza contare che, per una città come la Capitale impegnata in campagne contro la violenza di genere, la sua presenza sul palco sarebbe una forte contraddizione e al tempo stesso sarebbe diseducativa per un popolo di spettatori giovanissimi come quello del Capodanno». Prima Tony Effe aveva pubblicato una Storia su Instagram a riguardo: «Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario», poi ha scritto un post per ringraziare tutti i colleghi, in primis Mahmood e Mara Sattei che hanno declinato l'invito a esibirsi a Roma, che si sono schierati dalla sua parte e hanno accusato il comune di Roma di applicare la censura: «Sono sempre me stesso, non so fare l’attore, faccio musica e la musica non può essere censurata. Scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo. Grazie a tutte le persone e i miei colleghi che hanno preso posizione». Ma il dibattito è più che mai acceso. C'è chi invoca la libertà di espressione degli artisti sempre e comunque, chi sostitene che un'istituzione pubblica non possa sostenere la cultura patriarcale che è facilitata da chi «chiude un occhio» sui testi dei cantanti. E voi, che cosa ne pensate?
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