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#vanitysiparladi Andrà a Sanremo, ma al concerto di Capodanno al Circo Massimo no. Dopo essersi esibito in lungo e in largo nelle principali città italiane, a Tony Effe è stato chiesto, inizialmente da alcuni esponenti del Pd, di Azione, delle associazioni e anche di Fdl poi anche dal Campidoglio, di non salire sul palco dell'evento di fine anno. Il motivo? I tesi delle sue canzoni, che «sono irrispettosi nei confronti delle donne, senza contare che, per una città come la Capitale impegnata in campagne contro la violenza di genere, la sua presenza sul palco sarebbe una forte contraddizione e al tempo stesso sarebbe diseducativa per un popolo di spettatori giovanissimi come quello del Capodanno». Prima Tony Effe aveva pubblicato una Storia su Instagram a riguardo: «Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario», poi ha scritto un post per ringraziare tutti i colleghi, in primis Mahmood e Mara Sattei che hanno declinato l'invito a esibirsi a Roma, che si sono schierati dalla sua parte e hanno accusato il comune di Roma di applicare la censura: «Sono sempre me stesso, non so fare l’attore, faccio musica e la musica non può essere censurata. Scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo. Grazie a tutte le persone e i miei colleghi che hanno preso posizione». Ma il dibattito è più che mai acceso. C'è chi invoca la libertà di espressione degli artisti sempre e comunque, chi sostitene che un'istituzione pubblica non possa sostenere la cultura patriarcale che è facilitata da chi «chiude un occhio» sui testi dei cantanti. E voi, che cosa ne pensate?
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Da oggi nelle sale, #DiamantiDiOzpetek
Abbiamo incontrato il regista @ferzanozpetek alla première del suo film
#VFentertainment @visionfilmdistribution
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#VFautori Da venerdì scorso, giorno dell’uscita a sorpresa dell’album senza post, rollout o featuring, non c’è momento in cui apro le storie di Instagram senza trovare uno o più dei miei contatti che ascolta uno dei nuovi brani di Marracash,che uscendo dalla bolla è entrato nella mia bolla e in quella di tutti gli altri. Il suo «È finita la pace» è a oggi il secondo disco d’esordio più ascoltato al mondo su Spotify. Ma non è solo questione di numeri: Marra ci dice quello che avevamo bisogno di sentire e che forse non avevamo il coraggio. Racconta il peggio di noi e il meglio di noi, e lo fa senza girarci intorno.
In Crash fa un’analisi spietata della società: c’è la voglia di cambiare il mondo con un like e i morti che con due scrolling non contano più, c’è il governo dei fasci che dice cose preistoriche e l’odio anti-celebrity che cresce, i poveri che si assomigliano e i ricchi identici. E poi ci sono Gli sbandati che hanno perso, e ancora una volta siamo noi. Ci ubriachiamo di lavoro, siamo prigionieri di un ruolo, di una relazione o del Lexotan. La guerra è persa, conclude Marracash, non troviamo più pace. Marracash non dà soluzioni, ma le sue 13 canzoni sono un’ottima sessione di analisi. Perché è credibile, non giudica, non guarda da fuori, ma ci sta dentro con tutte e due le scarpe. Ammette, infatti, di avere avuto un burnout, di aver sofferto di dipendenza da sonniferi, di essere insomma anche lui vittima della bolla. Marracash arriva così per ultimo ma ha la forza del personaggio dell'anno. Il motivo è semplice: sa parlare a tutti.
Di @stefisalta
#VFentertainment
5.4K 63 21 hours ago
L'infanzia in famiglia, il bar del nonno, i primi passi di danza: ripercorriamo vita e carriera di Stefano De Martino (@stefanodemartino)
Il video completo è al link in bio
#VFinedicola
Director: @danieleanniverno
DOP and Editor:
Sound: Maurizio Sardi
Production Manager: @tatianaconter
Production Coordinator: @sofiasetti_
Head of Video: @iacopocaravaggi
Senior Entertainment Editor: @daniravaglia
3.5K 41 a day ago
Buon compleanno @billieeilish🎈
La cantautrice statunitense dallo stile inconfondibile, vincitrice di 9 Grammy Awards e 2 Oscar, nata sotto il segno del Sagittario, spegne oggi 23 candeline ♐️ 🎂
📹: @gettyimages@amorosinialessia
#billieeilish #billie #billieeilishedits #billieeilishedit #vanityfairnext #vfentertainment
8.2K 44 a day ago
#vanitysiparladi Negozi chiusi a Natale, Pasqua, Ferragosto, Primo Maggio, Capodanno e Santo Stefano: è la proposta di legge di Fratelli d’Italia, presentata alla Camera dal capogruppo Galeazzo Bignami su iniziativa di Silvio Giovine della commissione Attività Produttive. «Non è una misura di destra o sinistra, ma di buon senso», spiega Giovine. «Dal 2012 il decreto Salva Italia del governo Monti ha tolto ai Comuni e alle Regioni la possibilità di decidere sulle aperture festive. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita di migliaia di lavoratori, che hanno tutto il diritto di trascorrere queste giornate con le proprie famiglie». La legge prevede eccezioni per bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, e per negozi in stazioni, aeroporti o aree di servizio. Ma per gli altri negozi il divieto è tassativo, con multe da 12mila euro per i trasgressori e, in caso di recidiva, chiusure fino a dieci giorni. Carlo Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, avverte: «Sono disponibile a collaborare, però è necessario riflettere: questa norma potrebbe favorire l’espansione dell’e-commerce e spostare altrove la ricchezza». Critico Mario Resca di Confimprese, che definisce la proposta «anacronistica e dannosa»: «Chiudere i negozi nelle festività significa perdere fatturati e posti di lavoro lungo l’intera filiera, senza contare il disservizio per i consumatori. Il lavoro nei giorni festivi non va contro il diritto al riposo: questo diritto si tutela con turni adeguati, giorni liberi e retribuzioni maggiorate per chi lavora durante le festività». La partita resta aperta: più qualità di vita per i lavoratori o servizio negato ai cittadini? Che cosa ne pensate?
di @monica_f_coviello
7.8K 994 a day ago
Dieci anni fa, mi recai all'unico vero cinema IMAX di New York City e mi sedetti all'anteprima stampa di Interstellar, l'attesissimo film di Christopher Nolan. Interstellar prometteva di essere un viaggio vertiginoso e avvolgente attraverso il cosmo, un dramma-thriller sui buchi neri, il tempo e – in qualche modo, in mezzo a tutta quella immensità – sulla famiglia. Ero entusiasta. Ma a mano a mano che il film si snodava cresceva la delusione.
🔗 L'approfondimento di @rilaws al link in bio
#VFentertainment
3.2K 150 a day ago
Ha fatto pace col passato, ha superato l’ansia, ed è tornato a parlare d’amore: Stefano De Martino (@stefanodemartino), il conduttore più noto della tv, ci racconta il suo «anno magico»
#VFinedicola
Videomaker and Editor: @vitopaganofilmmaker
5.6K 58 2 days ago
«Quando faccio qualcosa mi metto davanti agli altri, mi prendo la responsabilità. E se sbaglio, voglio sbagliare perché faccio a modo mio». Stefano De Martino (@stefanodemartino) ha una sicurezza che viene fuori a tratti, alternata da momenti in cui abbassa la testa, la scuote, sorride e si dice sopraffatto dai dubbi. Con Vanity Fair si è raccontato senza paura: quello che sta per chiudersi è stato il suo anno magico, iniziato piano e finito forte, ora che è la nuova scommessa di Rai 1, alla conduzione del gioco a premi più popolare della televisione italiana, Affari tuoi, dove ha raggiunto punte di 6 milioni di spettatori. Ma ci ha confidato anche le sue più intime riflessioni: dal rapporto con l'ex moglie Belen Rodriguez a quello con il figlio Santiago; dal rocambolesco esame di maturità alle sfide di oggi; dal sogno di un nuovo amore ai tormenti prima di addormentarsi.
L'intervista completa di @silviabombino è al link in bio e in edicola da domani
#VFinedicola
Completo di lana, @dolcegabbana
Orologio Cubitus d’acciaio, @patekphilippe
Fotografa @nimabenati
Fashion Stylist @chiaraspen
Producer @marinamoretti64
Groomer @serena_polh
Fashion Assistant @eeleonoramarinelli
Set Designer chiaraguadagnini_setdesigner
Poltrona @molteniandc
Ufficio stampa @mncomm.it
30.9K 390 2 days ago
#vanitysiparladi «Sono i vostri genitori a comprare i regali che trovate sotto l’albero la mattina di Natale, e sono sempre loro a mangiare i biscotti che lasciate per Babbo Natale la sera della Vigilia, perché - dovete sapere - Babbo Natale non esiste». Deve essere suonato più o meno così il discorso che il reverendo Paul Chamberlain, durante l’ora di religione, ha fatto ai suoi alunni, bimbi di dieci e undici anni che frequentano la Lee-on-the-Solent Junior School, in Hampshire. Il Times ha riferito che il prete aveva cominciato la lezione parlando della nascita di Gesù, ma ben presto il suo discorso si è allargato. I bambini, smarriti e affranti, sono scoppiati a piangere. E quando, una volta a casa, hanno riferito l’accaduto ai genitori – che di solito gestiscono con la massima attenzione il momento in cui rivelare ai bambini piccoli la verità su Babbo Natale -, anche loro sono rimasti senza parole. Una mamma ha spiegato che sua figlia era convinta che il reverendo si fosse sbagliato e avesse «perso la testa». Un altro genitore ha detto al Times: «Non so come si possa rimediare, ma penso sia qualcosa di assolutamente disgustoso. Non voglio che quella persona si avvicini mai più a mia figlia. Spero davvero che non torni mai più nella scuola». La diocesi anglicana di Portsmouth, in grande imbarazzo, ha diffuso un comunicato: «Il reverendo Paul Chamberlain, vicario della chiesa di St Faith's a Lee-on-the-Solent, ha ammesso che si è trattato di un errore di giudizio e che non avrebbe dovuto farlo. Ha chiesto scusa alla scuola, alle famiglie e ai bambini. La dirigente scolastica ha poi scritto immediatamente ai genitori per spiegare l'accaduto». Che cosa ne pensate?
di @monica_f_coviello
1.1K 114 2 days ago
Nel nuovo, bellissimo, film di Pedro Almodóvar, #LaStanzaAccanto, il personaggio interpretato da Julianne Moore a un certo punto dice che ci sono diversi modi di vivere la tragedia, e mai verità risulta essere più azzeccata, soprattutto oggi che pensiamo che tutto, inclusi la felicità e il dolore, debbano rispettare un codice deciso dall’alto. Nel film, uno dei più belli e intimi di Almodóvar, due vecchie amiche si rincontrano a distanza di anni: una è una scrittrice di successo, mentre l’altra convive con un tumore al terzo stadio che la porta a decidere di andarsene alle sue condizioni, prima che la malattia consumi il suo corpo e gli antidolorifici la stacchino completamente dal mondo. Decide, però, di non sparire da sola, ma di chiedere alla sua amica, che ha sempre avuto una grande paura della morte, di stare nella stanza accanto nel momento in cui deciderà di togliersi la vita. Con una lucidità e una limpidezza disarmanti, Almodóvar ritrae due modi diversi di intendere la morte: da una parte c’è una donna che farebbe di tutto pur di non sentir parlare dell’argomento, aggrappandosi a quell’«euforia» descritta così bene da Valeria Golino in uno dei suoi film più belli, e dall’altra c’è una donna malata che decide di guardare in faccia la propria fine e di avere l’ultima parola a riguardo. Si tratta di due tragedie che meritano lo stesso rispetto perché quello che sembra dirci Almodóvar è che il dolore e la malattia si affrontano alla propria maniera, senza che nessuno, specie in questo tribunale virtuale al quale noi stessi presenziamo silenziosamente appena accediamo al nostro smartphone, possa dirci se siamo nel torto o nella ragione.
Di @mariomanca89
#VFentertainment
1.7K 30 2 days ago
#VFautori Quando il mio tredicenne mi ha detto: «voglio tagliare i capelli in un French crop con precision line come il calciatore Phil Foden», ho capito che parlavamo due lingue diverse e in me è scattato il desiderio di colmare la lacuna. Ho dovuto studiare. Grazie al mio lavoro ho scoperto che un taglio corto per un ragazzo non è semplicemente tale, può essere un burst taper, come ce l'ha Bellingham calciatore del Real Madrid, un taglio a scivolo come quello del creator Alberto Tozzi, o un blow out taper come lo porta il rapper Tony Effe. Perché come mi ha fatto notare mio figlio, ma intendo indagare, «la testa dei ragazzi è un foglio bianco sul quale disegnare quello che vuoi, mentre le ragazze al massimo fanno le onde!». TikTok è il catalogo in movimento di hair style che i teen agers consultano, mentre la musica rap è la cultura che nutre il loro immaginario. Un corso intensivo sull'universo beauty dei teenagers mi ha offerto un argomento per penetrare i silenzi del mio adolescente domestico. Così quando mi è capitato di intervistare sul palco del Vanity Fair Stories il rapper Capo Plaza, mio figlio era tra il pubblico, e a chi gli ha chiesto se fosse andato per ascoltare il suo cantante preferito, lui ha risposto, «no, sono qui per mia mamma». È stata una vittoria, mi sono sentita una «bro», come mi ha poi detto Capo Plaza. Ecco perché vi consiglio di leggere la nostra «Guida per genitori della Gen X ai tagli di capelli per i ragazzi della Gen alpha», per non farvi dire che «siete una/un giovane di ieri».
di @alessandra_paudice
#VFbeauty