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Mi sono annidata bene in ufficio. Forse per Natale ci saranno addirittura dei festeggiamenti per l’arrivo degli ultimi mobili - poca roba, ma li ho comprati UN ANNO FA PERCHÉ SCRIVETE CHE C’È DA ASPETTARE SEI SETTIMANE SE POI DIVENTANO MILLE - e sto attaccando quadri con successo. Fa un po’ freddo, ma quello è anche un disguido strutturale mio. Lavoro, leggo, avrò da scrivere, sto comoda e al gelo ai piedi sto rimediando. Sono piena di pantofoline magistralmente cucite, un po’ a cuori e un po’ a galline. Grazie a @haflingershoes per aver contribuito a creare tepore - e doppiamente grazie per la saggia scelta della purissima lana vergine. ❤️
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8.1K 78 7 days ago
Abbiamo abbandonato ogni tentativo di uniformità cromatica e soffocato sul nascere ogni ambizione di albero di Natale a tema. Quest’albero non vuole offrirci nessuna esperienza estetica ma proietta inesorabilmente la nostra cialtroneria nello spazio domestico. Ci sono le palle vecchie sopravvissute ai traslochi e ai bambini, delle palle che a noi sembrano nuove perché le abbiamo comprate meno di dieci anni fa e degli addobbi che non hanno amici visivamente compatibili e non sappiamo da dove arrivino. Ci sono le palle-lavoretto che ho imparato ad amare anche se hanno un aspetto discutibile e delle palle che non si arrendono anche se sono state ricomposte col Super Attack. Quest’anno abbiamo inspiegabilmente perso il puntale. Non c’è e basta. Bisogna procurarsene un altro. Nel fare l’albero abbiamo sfondato tre palle perché il bambino piccolo è convinto che tutta la roba rotonda rimbalzi d’ufficio. E invece non rimbalza mai. STATE LONTANI FERMI LÌ CHE VI SBREGATE I PIEDI IMMOBILI CHE MAMMA PASSA L’ASPIRAPOLVERE. In un moto d’orgoglio, abbiamo decorato con perizia anche la parte posteriore dell’albero, ma bisogna ammettere che la densità di addobbi è fisiologicamente inferiore. Si continua a dibattere sull’opportunità di tenere le lucette accese anche quando andiamo a letto, ma così… per contribuire all’aria garrula e festosa del palazzo. Metti che uno passa per strada e non s’accontenta delle luminarie urbane. Ecco, guarda, c’è il nostro albero che si vede dalla finestra. E invece no, finisce che lo spengo. Non si sa come, ma siamo ricoperti di glitter. I bambini hanno del glitter appiccicato al cuoio capelluto e nemmeno l’Epifania basterà a portarselo via. Ti vogliamo bene, albero. Anche se sei un cretinone come noi.
9.6K 116 11 days ago
Una domanda tormentava da anni i ricercatori più illustri: perché la Brividona Urbana - creatura elusiva e inadatta ai climi rigidi - non opta per un dignitoso e funzionale letargo? Oggi, finalmente, abbiamo una teoria… e anche un CaldoPlaid @imetec_italia in cui avvolgerci maestosamente.
#adv #Imetec #CaldoPlaid #Jomo
6.1K 160 15 days ago
Sentirsi tranquille e paciose in un contesto che non ti è mai capitato di frequentare e in mezzo a gente a cui hai stretto la mano un’ora prima può capitare solo se si ha la certezza di essere al sicuro e se si coltiva la speranza che anche il tuo pezzettino del puzzle possa servire a qualcosa. Io di maternità ho cominciato a scrivere e a parlare perché mi sentivo incastrata in una forma peculiare (ma in fondo comunissima) di solitudine, mi son resa conto un po’ dopo e a mente più lucida. E a che servono gli spazi in cui si può concentrare l’attenzione? A creare un legame, ad aumentare la consapevolezza, a imparare da quello che le altre hanno costruito, a liberare in un territorio condiviso dei nodi che al “pubblico” dovrebbero appartenere, a dare forza alle istanze di tutte quante. Lo si può fare mettendo insieme dati e comicità, spettacolo e testimonianza, leggero e serissimo, attualità non incoraggiante e ipotesi per migliorare le cose. Quello della mamma non è un costume che ci si mette e ci si toglie, ma a volte i costumi servono per raccontare meglio - e più forte. È stato bello, amiche nuove. Grazie per aver palpato il culo anche a me prima di andare in scena, anche se io non ho mai fatto teatro. ❤️
Andate a trovarle e ad ascoltarle: @alessia_crocini@ritapelusio@annagaiamarchioro@mary_folli@cikale_hostress@lindalaurasabbadini
E grazie ancora per avermi voluta qua in mezzo a voi all’@ereditadelledonne, @serenadandini. ❤️
👗 @ladoublej che ringrazio per avermelo prestato per l’occasione 🌈
6K 54 25 days ago
La videocall delle 8.45 poteva essere una mail? Assolutamente sì, ma anche le giornate più meste possono diventare radiose col valente sostegno di eb Profumerie. Per il resto, c’è il caffè… sempre che non l’abbiate finito. 💁♀️
#ebProfumerie #Esselunga #adv @tegamini
2.5K 80 a month ago
Lo scorso anno ho comprato un vestito molto voluminoso, molto improbabile, molto infiocchettato. L’ho comprato perché mi piaceva com’era fatto ma, soprattutto, perché c’erano sopra numerosi unicorni ricavati da una serie di arazzi custoditi al MET. Sono unicorni incalzati da un’umanità bellicosa e armata. Loro scalciano e si impennano per i boschi mentre questa gente qua cerca di imprigionarli. Che si inseguissero gli unicorni - almeno idealmente - per servirsi delle loro proprietà magiche è pacifico, che poi li si trovasse è un altro paio di maniche ed è anche vero che tendiamo a trasformare in leggenda quello che risponde a un potente desiderio a cui il mondo reale si rifiuta di rispondere. Ci sono metodi precisi e codificati, per catturare gli unicorni. Sappiamo come si dovrebbe fare anche se di unicorni non ne vediamo mai. Magari non ci sono... o magari sono solo più svegli di noi e fan finta di non esistere. Sto tenendo da parte il mio vestito con gli unicorni perché è un po’ troppo per la realtà che abito. Dove vado, con uno strascico pieno di unicorni? Da nessuna parte, per ora. Certi mostri antichissimi possono essere evocati dall’abisso con formule ben recitate, ma con gli unicorni non funziona: o li si inganna o li si aspetta. E l’unico processo che mette insieme queste due validissime strategie è l’invenzione, perché serve del tempo di costruzione e serve illudersi di esserne capaci. Forse gli unici unicorni “veri” solo quelli che troviamo il modo di costruirci.
🦄 Questo è un pezzo della splendida collezione che @elisaseitzinger ha disegnato per @ladoublej, che ringrazio per il #regalo.
2K 17 a month ago
Sarebbe bello donarsi a ciclo continuo dei viaggioni, ma ho deciso che funzionano a meraviglia anche i viaggi letterari e quelli olfattivi: da un atlante di fragrantissima botanica al giro profumato del mondo con i cofanetti in edizione limitata @loccitane_it. A bordo, perché per questo Grand Voyage occorre solo una scatolina col fiocco. 😊
#Loccitane #LeGrandVoyage #adv
1.4K 16 a month ago
A me l’autunno piace perché non vado più alla deriva. Avevo letto una frase, da qualche parte. Forse era di una pittrice, spuntava da una corrispondenza privata. Le avevano chiesto come stava, come andavano le vacanze. E lei aveva risposto che stava lì ad aspettare che l’estate finisse per ricordarsi chi era - o qualcosa di molto simile. Dell’autunno non mi piace il buio, lo spettro della sinusite, le mani che si screpolano e i berretti che mi servono ma mi stanno TUTTI MALE. Mi piace la faccenda delle foglie, certo, ma non mi pare decisiva. A chi non piacciono le foglie, ma che foglie vuoi che vediamo a Milano. Fa freddo ma vado in giro di nuovo, provo a dar retta ai movimenti che fa il resto del mondo. D’autunno, se vuoi fare qualcosa, puoi provarci perché ci siamo di nuovo tutti. L’estate è per gli organizzati e i viaggiatori e io, che nel futuro ho imparato ad avere poca fiducia, non sono capace di organizzare niente. Mia madre ogni tanto ci minacciava: guardate che prima o poi prendo la porta e non mi vedete più. A furia di dirlo è successo, ma non credo proprio fosse quella l’intenzione. L’autunno mi piace perché è il momento più lontano dall’estate? Cosa fa una viaggiatrice da ferma? Aspetta che arrivi il momento giusto per prendere finalmente la porta. A me però piacerebbe che venissero anche gli altri, che si smettesse di avere nostalgia anche di quello che c’è nel presente. Per ogni foglia che casca ci vorrebbe un’avventura da pianificare, un esercizio che ci faccia capire che ci siamo lo stesso. Anche se mi concentro, non distinguo le mie estati recenti. Ma mi ricordo tutto quello che ho sperato di fare in autunno. E in quel che è diventato vero, di quelle speranze lì, abito con fiducia e mi difendo dal freddo, anche se ho sempre il mal di testa.
5.6K 81 a month ago
L’ultima volta che mi sono seduta in tribuna a vedere del tennis ero una ragazzina, giocavano Rios, Muster, Kuerten, Haas e Moya, mi sono dimenticata il libricino con gli autografi sull’autobus della gita e non potevamo contare su un numero uno del mondo italiano. Il tennis non è mai andato via, ma ho anche la sensazione che sia tornato. E che anche il torneo “speciale” che coinvolge gli otto migliori giocatori del mondo sia qua da noi, a Torino, è un segnale felice. Sono sempre stata una tennista irascibile e incostante, ma le Nitto ATP Finals mi hanno confermato un’indole di spettatrice CONTENTISSIMA. A tennis si gioca in prevalenza nella propria testa, ma lo spettacolo è di tutti e ringrazio molto Intesa Sanpaolo per averci buttati in questa magnifica mischia e per aver sostenuto in questi anni sia le nostre “punte” che il movimento nel suo complesso, anche con eventoni come questo. Niente autografi, stavolta, ma ottimi ricordi, una pallinona e grandi aspettative per Jannik - noi ci crediamo, in bocca al lupo!
#adv @isybank@intesasanpaolo
1.1K 14 a month ago
Ma c’è la campagnona sconto del 20% di [INSERISCI EDITORE A PIACERE] COSA CI CONSIGLI SVISCERA QUESTO CATALOGO DICCI TUTTO RAPIDA SPICCIATI SU.
Ebbene, eccoci qua con @blackieedizioni che, per la prima volta nella sua recente ma molto battagliera storia, propone l’agognato -20% sui suoi titoli - ad esclusione delle novità degli ultimi 6 mesi, in adamantina ottemperanza alle leggi in vigore - fino al 30 novembre. Ho raccolto qui, procedendo per famigliole tematiche, qualche suggerimento che spero possa tornarvi utile.
Felici esplorazioni, felici sporte fisiche e carrelli virtuali da riempire e, soprattutto, felicissime e curiose letture. 📚❤️🎉
#adv #blackieedizioni #blackie
1.4K 20 a month ago
Ogni volta che si esce di casa il bambino piccolo ha bisogno di sapere come andremo dove dobbiamo andare. Con la bici? Con la macchina? Con i piedi? Con il tram? In bici canta, in macchina dorme solo in casi estremi, a piedi corre o vuole stare in braccio - la via di mezzo è infrequente -, in tram è polemico e piange - che poi è quello che vorrei fare io in tram. La novità della metropolitana vicina anche per noi è stata accolta con entusiasmo, solo che dobbiamo per forza metterci alle estremità perché se non si vede bene il dentro della galleria un po’ ci serba rancore e minaccia di rotolare per il vagone. Dal nonno siamo andati con la macchina perché è lontano, mentre in bici a scuola ci andiamo domani, se il tempo regge. Con Cesare e coi nostri piedi siamo andati in fumetteria. È sempre quella che frequentavo io e il fatto che ci sia ancora mi fa felice. Visto che io ci andavo quasi di nascosto, da ragazzina, il mio bambino grande ce l’ho portato particolarmente volentieri. Cesare cammina con slancio solo se c’è della natura o se la meta gli interessa parecchio. Quando cammina borbotta, ma abbiamo poi scoperto che non ce l’ha con nessuno: fa la voce fuori campo di se stesso. Ma com’è la storia, si può sapere? No, la può sentire solo Dario. Siamo arrivati? Siamo arrivati? Siamo arrivati? Io dico sempre che manca poco, anche se vorrei fare con loro moltissima strada.
11.5K 72 2 months ago
Che carina la mandragolAAAAAAAAAHHHHHHHHno. 🔥🪴🔥
@lego@legoitaly_official
#lego #mandrake #mandragola